Lo spacciatore di fumetti.

Un nuovo appuntamento con i consigli della Jam Letteraria. In collaborazione con CliccaLivorno.it

Lo spacciatore di fumetti – Pierdomenico Baccalario

Recensione di Gabriel Voynich

Nel 2011 Einaudi decise di scommettere su “Carta Bianca”, una nuova collana dedicata a temi impegnati rivolti agli adolescenti, ed affidò il compito di aprire la pista a Pierdomenico Baccalario con il suo Lo spacciatore di fumetti. E ci hanno visto giusto, anche valutando il curriculum di Baccalario: nato nel 1974 e veterano della narrativa rivolta ai ragazzi, è molto famoso sotto lo pseudonimo di Ulysses Moore, i cui racconti sono stati tradotti in sedici lingue ed hanno venduto milioni di copie in tutto il mondo.

Lo spacciatore di fumettiLo spacciatore di fumetti si presenta fin dalle prime pagine come un potente quanto profondo racconto di formazione, capace di commuovere e divertire insieme. La storia si ambienta nell’Ungheria degli anni ’80 in pieno clima di censura e repressione, in cui quattro ragazzi affrontano le vicissitudini della crescita. Le loro vicende vengono vissute attraverso un loro particolare divertimento: il protagonista Sàndor, infatti, una volta ogni 11 del mese ha appuntamento con uno strano individuo, Mikla Francia Kiss, il quale gli consegna segretamente albi a fumetto all’insaputa delle forze dell’ordine. Il rischio in un clima di forte censura è altissimo e la sola distribuzione di una simile “spazzatura americana” è un grave reato, e questo rende Sàndor e i suoi tre amici dei veri e propri spacciatori di fumetti, dal momento che finiscono per distribuirli ai compagni di scuola.

I quattro vivono le storie dei più famosi supereroi (Spider-man, Batman, I Fantastici Quattro etc.) e ricostruiscono con la fantasia i tasselli mancanti dei volumi sui quali non hanno potuto metter mano, e altre avventure non meno belle li attendono mentre sfrecciano per le viuzze di Budapest sulle loro biciclette. Tutto questo verrà però improvvisamente interrotto dalla misteriosa scomparsa del loro personale distributore, il signor Francia Kiss: presso il luogo dell’appuntamento, al suo posto, solo un giornale spiegazzato…

I ragazzi cercheranno di risolvere il mistero tentando al contempo di sfuggire alla polizia e vivendo le fasi intense e a volte drammatiche delle loro giovani vite, in un contesto storico difficile e suscettibile di mutamenti che li condurrà verso uno zefiro di libertà.

 

Consiglio Lo spacciatore di fumetti a: chi desidera una lettura leggera eppure profonda, in grado di lasciare il segno e rimanere a lungo nella memoria. Non è soltanto narrativa per ragazzi.

Citazione: I fumetti erano vietati in Ungheria, e i professori pensavano che nessuno di noi avrebbe dovuto leggerli. Li chiamavano “spazzatura”, “propaganda americana”, o questo genere di cose. Io non avevo mai davvero capito cosa significasse “propaganda”, ma capivo perfettamente “spazzatura”, e non ero d’accordo. A me piacevano. E non solo a me.

 

 

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