Gemma Bellincioni, la voce del verismo che visse a Livorno

Di Michela Giorgi 

Il famoso soprano italiano Matilda Cesira Bellincioni, in arte Gemma Bellincioni nacque a Monza, il 18 agosto 1864. Durante la fine del XIX secolo fu apprezzata non solo come interprete del repertorio veristico italiano ma anche per le sue doti recitative.

Sin da bambina fu incoraggiata dal padre Cesare, che era musicista, e dalla madre, il contralto Carlotta Soroldani, ad intraprendere le prime lezioni di canto che loro stessi le impartirono. Gemma debuttò nel 1876 al Teatro dei filodrammatici a Milano all’età di sei anni. A sedici anni sostituì la primadonna nell’opera Tutti in maschera  di Carlo Pedrotti. Nel 1882 riscosse molto successo in Spagna e in Portogallo accanto al tenore Enrico Tamberlick.

Gemma Bellincioni conobbe nel 1886 Giuseppe Verdi al teatro La Scala di Milano dove interpretò il ruolo di Violetta nella Traviata. Il musicista la stimò soprattutto per le sue qualità di attrice. Sempre nel 1886 la Bellincioni durante una tourneè in Argentina mentre si trovava sulla nave che si dirigeva verso Buenos Aires conobbe il tenore Roberto Stagno, che divenne in seguito suo marito.

La Bellincioni interpretò Santuzza nella prima della Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni che si svolse il 17 maggio 1890 al Teatro Costanzi di Roma, affiancando Roberto Stagno interprete di compare Turiddo. Nel dicembre del 1891 la Bellincioni prese parte alla prima dell’ Amico Fritz  al San Carlo di Napoli. Importante fu l’esibizione nell’opera Silvano di Mascagni, a Livorno nel 1895.

Il legame con Livorno da parte di Gemma Bellincioni fu piuttosto importante tanto da abitare col marito nella splendida Villa Morazzana, situata sulle colline livornesi, presso Monterotondo, dove venne alla luce la loro bambina Bianca, che intraprese anche lei come la madre la carriera di cantante lirica, e che fu battezzata nella cappella adiacente alla Villa.

Dopo svariati successi non solo in Italia, ma anche all’estero, Gemma nel 1930 istituì a Vienna una scuola di canto e nel 1932 tornò in Italia, quindi insegnò arte scenica nell’Accademia Chigiana di Siena e poi per molti anni tenne la cattedra nel conservatorio di S. Pietro a Majella a Napoli, dove morì all’età di 85 anni il 23 aprile 1950.

La Bellincioni è sepolta insieme al marito Roberto Stagno nel cimitero di Montenero a Livorno.

https://it.wikipedia.org/wiki/Gemma_Bellincioni
https://it.wikipedia.org/wiki/Ville_di_Livorno

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