Piazzetta Giorgio Caproni

Continua in piazzetta Giorgio Caproni il nostro itinerario storico-poetico-toponomastico-letterario attraverso e lungo Vie, Viali, Piazze e Piazzette di Livorno.

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Ed eccoci finalmente giunti sulla piazzetta dedicata a Giorgio Caproni.

Facile arrivarci. Basta dare le spalle al mare e da Piazza Cavour dirigersi verso il lungo fosso di destra, fiancheggiare brevemente la via Maggi e sulla sinistra troviamo subito la piazza dedicata al maggior poeta livornese contemporaneo.

Nato a Livorno il 7 gennaio nel 1912, morì a Roma il 22 gennaio 1990. Dopo la triade Quasimodo, Ungaretti, Montale, la cui poesia educò la generazione della prima metà del secolo scorso, Caproni insieme a Saba e Luzzi istruì quella della seconda metà del Novecento.

Molti sono i versi di questo poeta ispirati dalla sua prima infanzia livornese prima che la sua famiglia si trasferisse definitivamente a Genova. Dalla Città dei Quattro Mori alla Città della Lanterna, molte sono le insuperabili suggestioni poetiche che Caproni ci ha regalato

Ci limitiamo qui ad una delle sue poesie più note dedicate alla madre Annina: Ultima Preghiera.

Anima mia leggera,
va’ a Livorno, ti prego.
E con la tua candela
timida, di nottetempo
fa’ un giro; e, se n’hai il tempo,
perlustra e scruta, e scrivi
se per caso Anna Picchi
è ancora viva tra i vivi.

Proprio quest’oggi torno,
deluso, da Livorno.
Ma tu, tanto più netta
di me, la camicetta
ricorderai, e il rubino
di sangue, sul serpentino
d’oro che lei portava
sul petto, dove s’appannava.

Anima mia, sii brava
e va’ in cerca di lei.
tu sai cosa darei
se la incontrassi per strada.

 

 Si ringrazia Carlo Chionne, per l’impegno a produrre questa nuova rubrica in collaborazione con la nostra redazione.

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