Comunicato Sbandati 1987 – 16 Ottobre 2017

Comunicato Sbandati 1987 – 16 Ottobre 2017

Chi durante la settimana pretende dai propri giocatori professionalità e rispetto, dovrebbe essere il primo a dare l’esempio.

Un allenatore di una società semiprofessionistica che risponde aggressivamente ad uno spettatore pagante che dagli spalti sta esprimendo il proprio disappunto è, invece, quanto di meno professionale e rispettoso ci si possa aspettare.comunicato sbandati 1987 - 16 ottobre

Un allenatore – e vicepresidente – che al termine di una settimana a dir poco convulsa e caratterizzata dal silenzio assordante della Società, spiega alla stampa il conflitto sorto con un proprio giocatore (poco importa se tra i più rappresentativi della squadra), rendendo pubblici i rapporti interni allo spogliatoio e scaricando le responabilità delle proprie scelte sui presunti, ma tutt’altro che verificati rapporti tra i ragazzi, è, pure questo, quanto di meno professionale e rispettoso ci si possa aspettare.

Una Dirigenza che, indipendentemente dalle proprie ragioni, litiga con chiunque e si rende invisa alla quasi totalità degli addetti ai lavori, permettendo ad alcuni suoi membri di pubblicare privatamente sui social media messaggi irricevibili, è, ancora una volta, quanto di meno professionale e rispettoso ci si possa aspettare.

La dedizione e gli innegabili sacrifici mostrati durante questi anni, culminati con i recenti indimenticabili successi, non rendono intoccabili né la Proprietà, né il suo più stretto – forse troppo stretto – entourage.

Gli Sbandati 1987 hanno sostenuto questa Società anche nei momenti più complicati, mettendosi al fianco dei suoi esponenti e difendendoli contro tutto e tutti. Oggi, al contrario, non possiamo che esprimere il nostro dissenso verso chi manca di rispetto ai giocatori (anche se indisciplinati), alla tifoseria (anche se dissenziente) ed a chiunque altro entri in contatto con il mondo gialloblu’.

Gli Sbandati 1987, all’indomani della promozione in serie B, non hanno avanzato pretese di carattere tecnico, ma hanno chiesto una crescita societaria che abbandonasse la precedente gestione a trazione esclusivamente familiare ed aprisse ad una fase più adulta e consapevole. Un nuovo corso, insomma, che potesse permettere, anche in caso di retrocessione, di ripartire senza drammi e con l’ambiente al proprio fianco.

comunicato sbandati 1987 - 16 ottobre

Il risultato è stato un, se possibile, ancor maggiore isolamento dei livelli più alti della Società.

Il mancato inserimento nella dirigenza di figure di esperienza avvezze alla realtà della Serie B, unitamente alla poca fiducia mostrata nei confronti dei vecchi membri; un mercato gestito in maniera dilettantesca, con arrivi, partenze, tagli e malumori a cadenza quasi quotidiana che hanno destabilizzato squadra e pubblico; una campagna abbonamenti priva della benché minima divulgazione; eventi, tra cui la presentazione dei nuovi giocatori, organizzati senza preavviso; il rifiuto che, per quanto legittimo, è stato opposto in modo poco elegante a chi si era proposto di sostenere, sia pur con forme che neppure noi abbiamo condiviso, la nuova Libertas; polemiche su polemiche, anziché risposte serie e professionali, ogni qual volta ci si sia trovati ad affrontare un qualche ostacolo.

Tutti segnali di una situazione fuori controllo perché gestita con l’ingenua e presuntuosa convinzione di poter fare tutto, sempre e comunque, da soli.

Ma vincere non significa essere onnipotenti.

Non si può pretendere fiducia sulla scorta dei precedenti successi, reagendo in modo scomposto se poi, visti i fatti, non la si ottiene.

E’ proprio dopo le vittorie più belle ed emozionanti che occorre mostrare umiltà.

Se poi ciò significa scoprire di non avere le forze per affrontare una realtà nuova e troppo grande e rischiare di vanificare quanto di buono fatto fino a quel momento, si deve anche essere pronti a farsi da parte, trovando – o facendosi aiutare a trovare – qualcuno che sia in grado di farlo con maggiori risorse e competenze.

Questo ovviamente se, come si continua proclamare, si hanno a cuore le sorti della Libertas e dei suoi tifosi, del loro glorioso passato e del loro auspicabile futuro.

Perché un campionato nazionale ed il rinnovato entusiasmo che esso ha comportato sono un treno che non possiamo lasciar passare.

Ci avete restituito una passione sopita per 26 interminabili anni e ve ne saremo eternamente grati. Non commettete l’errore di togliercela di nuovo.

Forza Libertas. Sempre.
Sbandati 1987 – Il Direttivo

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