I consigli della Jam Letteraria livornese, nona puntata

Siamo arrivati alla nona puntata dei consigli del gruppo della Jam Letteraria livornese in collaborazione con CliccaLivorno.it!


V.M. Manfredi – L’armata perduta

Recensione di Lorenzo Cecere Palazzo

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Si è da poco conclusa la Seconda guerra del Peloponneso e il generale Clearco sta arruolando mercenari greci. Sono al soldo del Principe Ciro, fratello del Gran Re Artaserse. L’armata dovrà addentrarsi in territorio persiano per contrastare le popolazioni ribelli. La documentazione su questi fatti che è sopravvissuta fino ai giorni nostri è di Senofonte, uno dei Diecimila, su cui Manfredi ha basato la propria ricerca per scrivere questo libro.

L’autore ha deciso di raccontare la spedizione attraverso gli occhi di Abira, una giovane che ha abbandonato il proprio villaggio per amore di un mercenario greco. Il cammino è lunghissimo, attraverso terre estremamente diverse tra di loro, tra difficoltà e colpi di scena che cambieranno per sempre il destino della spedizione. Abira scruterà con i suoi occhi un mondo a lei sconosciuto, raccontandoci del coraggio indomito dei diecimila e del suo amore per Xeno.

Consiglio questo libro a chi è un appassionato di storia e di eventi conosciuti narrati in modo tutt’altro che banale.

Citazione: Aveva fatto bene a risparmiarlo: i poeti non dovrebbero mai morire perché ci regalano quello che altrimenti non potremmo mai avere. Essi vedono molto oltre il nostro orizzonte, come se abitassero sulla cima di una montagna altissima, odono suoni e voci che noi non udiamo, vivono molte vite contemporaneamente, e soffrono e gioiscono come se queste vite fossero reali e concrete. Vivono l’amore, il dolore, la speranza con un’intensità sconosciuta anche agli dei.

Novecento – Alessandro Baricco

Recensione di Gabriel Voynich

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Alessandro Baricco, nato a Torino nel 1958, è uno scrittore, saggista, critico musicale, sceneggiatore e regista. Oggi parleremo del suo lavoro più noto: Novecento, romanzo da cui è stato tratto il film La leggenda del pianista sull’oceano, diretto da Giuseppe Tornatore e con Tim Roth nel ruolo del protagonista.

La passione per il teatro di Baricco traspare sin da subito, dato che il romanzo è scritto interamente con la tecnica della sceneggiatura; questo non rende il libro meno godibile, anzi, ne definisce maggiormente i contorni rendendo ogni singolo passaggio perfettamente visibile al lettore.

La storia inizia nel 1927, durante le migrazioni europee verso l’America, e si ambienta per intero a bordo della Virginian, un grande piroscafo adibito al trasporto passeggeri, dove un neonato viene trovato dal macchinista Danny Boodman sul pianoforte della sala da ballo. Egli prenderà il nascituro con sé e lo crescerà come un figlio a bordo della nave, mettendogli nome Danny Boodman T.D. Lemon Novecento.

Il giovane Novecento mostra fin dalla tenera età una grandissima predisposizione verso la musica, in particolare dà sfoggio di grande perizia nel suonare il pianoforte. Diventerà molto famoso da giovanissimo, tanto che molti cominceranno a salire a bordo della Virginian proprio per ascoltarlo; il climax massimo arriva con la sfida di un grande musicista jazz americano, Jelly Roll Morton, il quale uscirà sconfitto dall’incredibile talento del giovane Novecento.

Il ragazzo perde il padre putativo all’età di otto anni, e per l’intero suo arco vitale non scenderà dalla nave una sola volta nonostante le insistenze dell’equipaggio, sua unica famiglia. Nonostante la nave su cui abita lo porti in giro per il mondo, egli vedrà la realtà fuori dalle pareti di metallo attraverso gli sguardi e i racconti dei passeggeri che si avvicendano sulla Virginian; è proprio la profonda sensibilità di Novecento ad accompagnare il lettore attraverso questo particolare e commovente racconto, fino allo struggente epilogo. La forza del racconto sta proprio nel coinvolgimento nei pensieri e nelle sensazioni di Novecento rispetto ad un mondo che vede e percepisce come ostile ma al contempo affascinante.

Consiglio questo libro agli appassionati di teatro e a tutti coloro che vogliono immergersi nel “dietro le quinte” della cinematografia, nonché a chi desidera conoscere una storia fuori dalle righe.


Citazione: “Il mondo, magari non lo aveva visto mai.
Ma erano ventisette anni che il mondo passava su quella nave: ed erano ventisette anni che lui, su quella nave, lo spiava. E gli rubava l’anima.”


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Arrivederci alla prossima puntata!

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