I consigli della Jam Letteraria livornese, quarta puntata

Siamo arrivati alla quarta puntata dei consigli del gruppo della Jam Letteraria livornese in collaborazione con CliccaLivorno.it!

I Pilastri della Terra di Ken Follett

Recensione di Gabriel Pini

I pilastri della terra CliccaLivorno

Kenneth Martin Follett è uno scrittore gallese nato nel 1949 e tutt’ora in attività. Grande appassionato di storia, tutte le sue opere presentano un complesso background di approfonditi studi e attenta analisi, e si svolgono in diverse epoche (con particolare attenzione al Medioevo). Non solo ogni suo romanzo è frutto di vaste ricerche, ma sia la struttura che la grammatica risultano godibili e molto fruibili da lettori di ogni genere, siano essi occasionali o assidui. I pilastri della terra, pur presentandosi come un libro voluminoso, riesce sin dalle prime battute ad attrare ed affascinare il lettore grazie ad un linguaggio scorrevole ed un ritmo sostenuto. La semplicità dello stile di Follett lascia il lettore immergersi nelle atmosfere medievali in cui personaggi di ogni estrazione sociale agiscono e interagiscono in modi inaspettati. Di certo questi sono due punti di forza di questo romanzo e, più in generale, della capacità narrativa dell’autore. Ognuno dei personaggi è estremamente vivido e credibile grazie ad un’attenta caratterizzazione. Ben presto, seguendone le vicende attraverso l’intricato quanto intrigante tessuto narrativo, si arriva a percepirli, addirittura riconoscere i loro gesti, la loro voce e le loro azioni senza bisogno che ne sia fatto il nome. La storia sembra muoversi attraverso loro e per mano loro, seguendo non il corso degli eventi ma l’agire di ogni singolo individuo. Ognuno, a suo modo, è protagonista. Diventa allora molto semplice percepirli nella loro interezza e comprenderne la profondità; impossibile non amare il priore Phillip e la sua salda fede, inevitabile affezionarsi e rammaricarsi per le terribili vicende di Aliena e suo fratello Richard, impensabile non provare un misto di disgusto e curiosità verso il malvagio e contorto William. La storia regge su una struttura solida quanto lo è il suo plot principale: la passione di Tom per l’architettura ed il suo sogno apparentemente irrealizzabile di costruire la più affascinante ed ingegnosa delle cattedrali. Proprio intorno alle tormentate vicende riguardanti la costruzione si muovono le complesse storie di ognuno di questi personaggi, che lasciano il lettore in sospeso con la sensazione che proprio quella cattedrale, apparentemente impossibile da terminare, rappresenti i loro destini, le loro forze e le loro debolezze, in un contesto storico difficile e violento, ma colmo di sentimenti e di speranze. Grazie alla sua narrazione semplice, fluida eppure profonda e coinvolgente, questa lettura può trascinare chiunque all’interno del suo universo e, senza dubbio, dare la netta sensazione di perdere degli amici dopo averne letta l’ultima pagina.

Consigliato a: chi ama l’intrigo di una storia in continuo sviluppo e chi subisce il fascino del Medioevo.

La citazione: “A sera il cacciatore ebbe la preda L’allodola non ebbe la libertà Tutti gli uccelli e gli uomini muoiono Ma il canto in eterno resterà”


Mister Vertigo di Paul Auster

Recensione di Lorenzo Bianchi

Mister Vertigo CliccaLivorno

Walter Rawley è un povero orfano senza futuro nella St. Louis degli anni Venti, ma possiede un dono naturale e trova qualcuno deciso a sfruttarlo. Un giorno incontra Maestro Yehudi, un ebreo ungherese mezzo stregone e mezzo ciarlatano, che è deciso a insegnarli l’arte del volo. Walter intraprende così un lungo tirocinio, crudele e terribile, che lo porterà sull’orlo del crollo psicofisico. Eppure il miracolo si compie davvero: alla soglia dei dodici anni riesce a staccare i piedi da terra e a galleggiare nell’aria. Diventa così un fenomeno da circo, e assieme a Maestro Yehudi gira l’America guadagnandosi da vivere vendendo la sua arte a spettatori increduli. Nelle sue peregrinazioni il bambino volante si scontra con il Ku Klux Klan, s’immischia in faccende di gangster e giocatori di baseball, viene perseguitato dal venale patrigno per mezza America, e infine, giunto all’adolescenza, i suoi poteri iniziano a scomparire. E così l’intreccio subisce una svolta insolita, l’autore ci racconta le vicende del giovane Walter che, un po’ come il giovane Holden, si fa strada nella Chicago dei locali notturni alla ricerca di sé e della propria maturazione sessuale. Dopo aver toccato le nuvole e provato la vita da imprenditore, Walter alla fine comprende che importante non è solo volare, ma anche capire quando si deve tornare a terra per provare a vivere con dignità la vita comune, la banale e anonima esistenza di tutti gli uomini. Una via di mezzo tra Oliver Twist, il Giovane Holden e On the Road, Mister Vertigo è un romanzo che fa della metafora del volo una parabola esistenziale, sullo sfondo dell’America d’inizio ‘900, con le sue luci e le sue ombre. Paul Auster, scrittore, sceneggiatore e regista, è una delle menti letterarie più apprezzate negli Stati Uniti, e grazie al suo impegno civile, politico ed artistico è annoverato tra gli scrittori americani più influenti del dopoguerra.

Consiglio questo libro a: chiunque abbia voglia di leggere un romanzo insolito e allo stesso tempo familiare, una favola magica macchiata dall’oscurità dell’animo umano e immersa nella storia della trasformazione di una nazione.

Citazione: “Avevo dodici anni la prima volta che camminai sulle acque. A insegnarmi il trucco fu l’uomo vestito di nero e non sarebbe da me far finta di aver imparato nel giro di una notte.”


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Arrivederci alla prossima puntata!

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