I consigli della Jam Letteraria livornese, quinta puntata

Siamo arrivati alla quinta puntata dei consigli del gruppo della Jam Letteraria livornese in collaborazione con CliccaLivorno.it!

Il Grande Sonno di Raymond Chandler

Recensione di Diego Melita

il grande sonno CliccaLivorno

Se amate il genere Noir, Il grande sonno è un romanzo che dovete assolutamente leggere. È la prima opera di Raymond Chandler, scrittore americano nato a Chicago nel 1888, e rappresenta l’inizio di una lunga serie che vede l’investigatore privato Philip Marlowe come protagonista: Addio mia amata, Finestra sul vuoto e Il lungo addio sono alcuni di questi. Ma Chandler non è stato solo uno scrittore, ha anche lavorato come sceneggiatore per alcuni film targati Paramount a cavallo degli anni ’40. Tra le più importanti sceneggiature troviamo quelle de L’altro uomo (di Alfred Hitchcock) e The Unseen (di Lewis Allen).
In Il Grande Sonno, Marlowe viene ingaggiato dall’anziano generale Sternwood per risolvere un caso di ricatto da parte di un certo Geiger, che vede coinvolta una delle sue due figlie. Intrecci, colpi di scena e un nome, Rusty Regan, accompagneranno il duro detective verso la risoluzione del caso.
Chandler non va tanto per il sottile, presentando una Hollywood degli anni ’30 che accoglie tra le sue viscere bische clandestine gestite da uomini senza scrupoli, poliziotti corrotti e traffici illeciti di materiale pornografico. Per questa sua visione di una società americana illegale e corrotta, lo scrittore venne fortemente criticato, poi rivalutato come uno dei migliori scrittori del suo genere.
Lo consiglio a chi: cerca qualcosa di diverso dallo stereotipo del detective tutto d’un pezzo.
La citazione: “Si è morti, si dorme il grande sonno e ci se ne fotte di certe miserie.


Corsa verso l’Inferno di James Patterson

Recensione di Andrea Grandi

Corsa verso l'inferno CliccaLivorno

Come in Jack & Jill (vedi recensione alla prima puntata dei consigli della Jam Letteraria), anche in Corsa verso l’inferno il protagonista della storia è Alex Cross, detective che ha fatto la fortuna di James Patterson, rendendolo uno degli autori di thriller più venduti nel mondo, se non addirittura il più venduto, con 325 milioni di copie. Proprio Alex Cross rappresenta uno dei motivi per cui vale la pena leggere questo romanzo poliziesco, e se vi è sfuggita la recensione sopra citata, è necessario rinfrescarsi la memoria su chi sia questo personaggio: Alex Cross si differenzia da buona parte dei detective della letteratura in giallo per avere una laurea in psicologia, qualità che si trasforma spesso in un’arma a doppio taglio, dato che il nostro eroe si ritrova a scavare e strisciare nei meandri più profondi della follia umana. Nonostante il lavoro lo tenga costantemente impegnato, soprattutto lo tenga distante dagli affetti più cari, la famiglia resta il punto di riferimento per il poliziotto, che lo guida nella sua costante ricerca dei criminali più incalliti. Se però in Jack & Jill l’omicidio si sua moglie Maria gli aveva fatto perdere il sonno, restando per lui il mistero più grosso da risolvere, qua lo troviamo invece in pace con sé stesso dal momento che è finalmente riuscito a venire a capo dell’intricato enigma, e soprattutto si è felicemente ricongiunto trovando nuovamente quella pace interiore che gli era mancata da tanto tempo. Ma a Washington è difficile stare tranquilli: se in Jack & Jill Alex era impegnato ad indagare contemporaneamente su due casi, oltretutto diversi tra loro per estrazione sociale delle persone coinvolte, in questo romanzo Cross è a capo addirittura di ben tre casi in contemporanea: una donna, ritrovata nel bagagliaio della propria auto, i cui lunghi capelli biondi sono stati strappati; una ragazza impiccata, con una brutta cicatrice sul ventre, la cui salma pende in bella vista fuori della finestra di un appartamento; un cadavere orribilmente mutilato trovato nei pressi di un fiume. Come se tutto ciò non bastasse a trascinare il nostro eroe in una vorticosa discesa agli inferi (Corsa verso l’inferno, per l’appunto), durante le indagini Alex non si accorge di essere pedinato da un folle che, per qualche oscuro motivo, medita vendetta nei suoi confronti. E non intende fermarsi fin tanto che non avrà portato a termine il proprio compito. Soltanto la trama da sola vale il prezzo del libro: mai come questa volta Patterson spinge il suo personaggio feticcio fino all’estremo, tenendolo non solo più impegnato e più in pericolo del solito, ma costantemente sull’orlo di una crisi di nervi, mostrando una volta di più tutta la sua umanità. Non è neanche da sottovalutare il ruolo che svolge la capitale degli Stati Uniti: un’ambientazione presente e decisa, che però, a differenza di Jack & Jill, stavolta trasporta il lettore nella Washington D.C. per bene, dal momento che buona parte dei delitti vengono commessi a Georgetown oppure in periferia, luoghi dove chi è nato in città non si aspetta certo di trovare cadaveri in terribili condizioni.

Consigliato a chi: ama il poliziesco contemporaneo, dai ritmi serrati, narrato con un linguaggio minimalista.

Citazione: “Non guardare, Alex Cross. Non pensare, Alex Cross. Corri e basta, Alex Cross!


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Arrivederci alla prossima puntata!

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