IN ARTE:CIAMPI, i pittori partecipanti alla mostra: Sergio ManoLesta Lenzi

Sergio ManoLesta Lenzi nasce a Livorno il 18 agosto 1947. Sin da piccolo ha il dono del disegno. Verso i dieci anni è padrone del chiaroscuro.

Nel 1961 lascia la scuola per il lavoro, dove due anni dopo precisamente il 19 agosto 1963 ha un infortunio, amputandosi la mano destra. Il mondo sembra cadergli addosso ma il suo carattere battagliero ha il sopravvento. Comincia a disegnare con la mano sinistra con successo.
Giocando, spesso si toglie la protesi e la tira agli amici che subito gli danno il soprannome di ManoLesta, cosa che a lui piace e ne fa il suo marchio.
Le sue due passioni sono il disegno e la musica. Dal 1964 al 1966 gira l’Italia con un gruppo di amici “I Satelliti di Ricky Gianco”. Girando in largo ed in lungo lo stivale le sue “Visioni” si ampliano notevolmente.
Nel 1969 viene assunto dal Comune di Livorno, lavorando prima al Museo Comunale “G.Fattori” ed in seguito al Museo Progressivo D’Arte Moderna, (quello delle teste di Modigliani per capirci).
Dal 1970 al 1974 prende sei mesi all’anno di aspettativa dal lavoro e gira il mondo, ospite di due amici con la A maiuscola, per tre volte a New York, due volte a Los Angeles ed infine alle isole Hawaii.
I due amici sono: un musicista e un neo videomaker. Grazie al videomaker viene invitato due volte alla Factory di Andy Warhol, dove ha la possibilità di conoscere il fior fiore del panorama pittorico di quel periodo, da cui trae ispirazione per il suo lavoro artistico. Il musicista invece lo introduce nell’ambito musicale newyorkese dove conosce alcuni grandi artisti come Jaco Pastorius, Blood Sweat & tears, New York Dolls ecc. Con il contatto di questi artisti le sue “Visioni” si ampliano intrecciandosi le une alle altre come un puzzle. Comincia in quel periodo la fase “lisergica” che avrà lunga durata e che determinerà importanti effetti sulle sue immagini ed i suoi lavori che diventeranno sempre più sovrapposte.
In seguito vive quattro mesi ad Amsterdam vendendo i suoi disegni nel bar “Old Bakery” luogo estremamente in auge all’epoca.
Una volta tornato in patria, lascerà passare molti anni prima di mostrare la sua arte pur dipingendo tutti i giorni. Nel 1999 decide di esporre alcune sue tele a Livorno alla mostra della Rotonda dove vengono apprezzate ed acquistate quasi in toto.
Le continue richieste di soggetti marini lo obbligano riprodurre sempre il medesimo soggetto quasi fosse un lavoro… La cosa non gli piace. Nel frattempo si avvicina a Photoshop e alle nuove tecnologie. L’esperienza lo attrae e fa viaggiare le sue idee, le sue Visioni. Il computer gli permette di creare nuovi soggetti sempre diversi e di fondere disegno e fotografia altra cosa di cui è amante.

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