Ma la ‘onosci Livorno? Prima puntata

Le prime notizie di insediamenti nella zona di Livorno sono documentati da punte di freccia, alcune tombe, e reperti vari, che testimoniano come la nostra zona fosse abitata sin dall’antichità, prima da uomini dell’età del bronzo, poi del ferro, ed infine dagli Etruschi.

Arrivando a qualcosa più certo e databile, le notizie risalgono a circa 2200 anni fa, per la cronaca che ci è stata tramandata di alcuni sbarchi e imbarchi fatti da personaggi dell’epoca romana in momenti vari.

Gli approdi avvennero nel tratto di costa tra il villaggio di Triturrita, nella zona poco più a nord di quella che oggi è chiamata “Torretta” e il delta dell’Arno, in quello che era chiamato “sinus pisanus”, cioè il porto di Pisa che era una grande insenatura con vari approdi, fatta da bassi fondali, porto di cui parlerò più diffusamente in seguito. Occorre però fare subito una precisazione, la linea di costa così come la vediamo oggi, non è la stessa di 2000 anni fa e neppure quella di solo 500 anni fa, perché il progressivo interramento del sinus pisanus ha cambiato la linea della costa, con un notevole avanzamento della sua linea e una conseguente piccola rivoluzione geografica per il territorio.

Il più noto di tal epoca fu San Pietro che sbarcò appunto dove oggi si trova la chiesa eretta in suo onore cioè San Piero a Grado, (intendendo come grado il lido del mare).

San Piero A Grado CliccaLivorno

Chiesa di San Piero A Grado

Purtroppo la storia antica e alto medievale è molto avara di documenti scritti, specie per quello che si potrebbe definire “vita quotidiana”.

Nei primi secoli dell’era Cristiana, sono pochi gli eventi che ci sono stati tramandati, ma sicuramente il passaggio di San Agostino nel IV secolo dalla cripta di quella che oggi è la chiesa di San Jacopo, al tempo solo una grotta abitata da alcuni eremiti.

Cripta San Jacopo CliccaLivorno

Cripta della chiesa di San Jacopo

La cronaca del viaggio di Rutilio Numaziano sbarcato nel porto pisano, per riposarsi e poi proseguire il viaggio verso la Gallia dove aveva dei possedimenti devastati dai barbari, circa alla metà del V secolo.

Delle tracce romane sono state trovate in varie località intorno a Livorno, a Santo Stefano ai Lupi, dagli scavi fatti da Enrico Chiellini, nella seconda metà dell’ 800, altri reperti sono stati trovati a Salviano e in varie località a sud della città, che dimostrano sicuramente gli insediamenti romani o di civiltà precedenti addirittura arcaiche nella zona, compreso un tratto di strada afferente alla strada del Romito.

Altra notizia importante per la città, il passaggio dal porto di Livorno e dirette a Brescia, nel 776, delle reliquie di Santa Giulia, eletta poi come patrona della città.

In un documento datato 13 novembre 1017, è citato da Attone vescovo di Pisa, per la prima volta il riferimento al castello di Livorno, pertanto il prossimo anno potremo festeggiare con certezza il primo millennio dell’esistenza di Livorno.

Un vasto territorio che comprende anche il villaggio di Livorno, popolo compreso, ormai da secoli sotto il dominio dei vari popoli arrivati dal nord e succedutisi nel tempo, è donato dalla Contessa Matilde di Canossa all’Opera del Duomo di Pisa.

Intanto sono iniziate le prime scaramucce tra le giovani repubbliche marinare di Pisa e Genova, e imbarcati sulle navi pisane, ci sono anche i livornesi. Da tenere anche in conto che essendo il villaggio sul mare perciò facile preda di guerra, quindi sotto il dominio pisano, con le alterne vicende delle battaglie, è distrutto e ricostruito molte volte nel volgere di pochi decenni.

Tra i danni più gravosi fatti da parte dei genovesi, in occasione della famosa battaglia della Meloria del 1282 tra pisani e genovesi, ci fu anche la distruzione del primo faro posto sulle secche della Meloria, che era stato costruito circa un secolo prima dai pisani.

Faro Meloria CliccaLivorno

La Meloria CliccaLivorno

Il faro sulle secche della Meloria ieri ed oggi.

Anni dopo stabilita la pace, i pisani costruirono il faro (anno 1303) rammentato anche dal Petrarca.

Fanale CliccaLivorno Fanale oggi CliccaLivorno   

Il faro (ieri e oggi)

Il faro, da sempre detto il fanale, nei secoli aveva resistito impavido a innumerevoli mareggiate, terremoti, battaglie, assistendo al crescere della città, al passaggio dei vari “padroni” che si sono succeduti nel tempo a Livorno dall’alto dei suoi 51 metri, guidando tutti al sicuro, poi purtroppo la follia della mente umana non ha limiti, così un triste giorno fu minato e abbattuto senza pietà.

Saluti da Acciuga

A lunedì prossimo!


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