Ma la ‘onosci Livorno? Quarta puntata

I livornesi erano guidati da uno dei contadini accorsi alla difesa del castello, un certo Guerrino, che alcuni storici dicono proveniente da Montenero.

Altri da località opposta, cioè dalla Fonte di Santo Stefano, comunque dimostrarono tanto coraggio e tanta determinazione che fu la causa della rottura dell’assedio e conseguente abbandono dell’esercito nemico. Per questo motivo poco più di un secolo dopo (nel 1605) sullo stemma della città di Livorno, intanto era stata nominata tale, fu aggiunto uno stendardo al vento con la parola “FIDES“.

Stemmi Livorno CliccaLivorno

Qui sopra sono mostrati nell’ordine: Il primo stemma di Livorno. Lo stemma concesso dai Fiorentini a Livorno con l’aggiunta dello stendardo con la parola FIDES, come spiegato prima. L’attuale stemma cittadino così decretato dal consiglio comunale nel 2008.

 

Ma nell’immediato i fiorentini furono riconoscenti a Livorno per il suo valore e la sua fedeltà, innalzando nei pressi del Bastione (detto poi Del Villano) così valorosamente difeso da quei villici, una statua rappresentante appunto un uomo vestito alla foggia del tempo, con un bastone in mano e un cane ai piedi. La statua posta sopra un basamento che fungeva da fonte, mentre l’acqua scaturiva da un bariletto inserito nel basamento.

La statua e fonte del Villano, che era attribuita a Romolo del Tacca, è andata poi perduta circa un paio di secoli dopo, a distanza di tempo (inizio XX secolo) ne fu fatta una copia in gesso, ispirandosi ad un vecchio quadro che la ritraeva, ma ebbe una breve esistenza.

Oggi abbiamo una statua detta del Villano, rifatta in chiave più moderna, inaugurata nel 1956, che però si trova in un luogo diverso da quello che le compete per la sua origine, infatti, si trova in “largo Fratelli Rosselli“, dove anticamente si trovava il “Bastione del Mulino a Vento“.

Statua del Villano CliccaLivorno

Qui vediamo la statua com’era e quella attuale.

 

Terminata la lunga disputa tra Firenze e Pisa, con la definitiva capitolazione di quest’ultima, i fiorentini preso atto del progressivo interramento del porto pisano, dedicano le loro energie nel far crescere e anche difendere il porto di Livorno, linfa vitale per i loro commerci.

Nel 1518 circa vede la luce, il progetto della Fortezza Vecchia, i cui lavori di costruzione termineranno nel 1534, come testimonia la lapide apposta sul bastione della Canaviglia.

«Alex Med. dux flor. Anno D. 1534, die prima Aprilis W. semper»

Per costruire la fortezza fu scavato il fosso che oggi la circonda solo in parte, ma purtroppo per ragioni di spazio fu abbattuta la pieve di S. Maria e Giulia che era la chiesa più vecchia del villaggio e “duomo”, con il relativo cimitero annesso, tutto sicuramente esistente da tempo, perché la chiesa era menzionata, in un documento del 30 marzo 1160.

La pieve si trovava circa nell’area, dove oggi la strada sale al ponte di S. Trinità, lato palazzo del portuale, e come detto, fu abbattuta insieme ad alcune case durante la costruzione della fortezza.

A riprova dell’esistenza di detta chiesa, durante alcuni scavi nel 1899 davanti alla caserma della Guardia di Finanza, furono trovate moltissime ossa umane e tracce del basamento di una costruzione rettangolare, cioè il cimitero e la base della chiesa (Piombanti pag 176).

 

Saluti da Acciuga

A lunedì prossimo!


(Tutte le foto sono dei rispettivi proprietari. Per segnalarne lo scorretto utilizzo scrivere ad info@cliccalivorno.it)

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