Astinenza, Questo viaggio,Rileggendo Camillo Sbarbaro

Carlo Chionne nasce a Roma nel 1943. Nato come lettore, viene colpito da una malattia agli occhi, ma il suo amore per la Letteratura lo spinge a scrivere. In questo appuntamento vi presentiamo  tre sue poesie Astinenza Questo viaggio Rileggendo Camillo Sbarbaro.

Astinenza

Che voglia che ho di vivere,
dirti ancora sì
Continuare a sorridere,
perché è bello così …

Mi piaci quando mangi,
mi piaci quando bevi,
persino quando piangi
perché sai che un giorno devi
andare via di qui …
ma era bello così! …

Lascia che io ti dia
(Che fretta hai di partire? …)
un bacio… poi andrai via…
e se dovrò soffrire …
sarà bello così! …

Non creder che mi arrenda,
mi rinchiuda in me stesso …
Dai, tira quella tenda:
facciamo un po’… di sesso …
perché è bello così …

Questo viaggio

Questo viaggio che chiamammo Amore
sta per giungere ormai a destinazione:
oh! quante volte si fermò il mio cuore
alle stazioni per cambiar vagone …

Ora viaggio quasi sempre solo:
tengo sempre allacciata la cintura
in attesa dell’ultimo mio volo
e sarà quello a farmi più paura …

Rileggendo Camillo Sbarbaro

Padre, se anche tu non fossi il mio
padre, se anche tu frequentassi persone più estranee
al mondo di certi faccendieri
ora da te, non mi difenderei.
Ché mi ricordo d’un mattin d’inverno
che il primo giglio sull’opposto
muro scopristi dalla tua finestra
e me ne desti la novella allegro.
Poi io scalai sopra la tua spalla
del Partito i vertici sicuro
mentre Verdini stava alla finestra.

E di quell’altra volta mi ricordo
quando un’inchiesta ti coinvolse allora
per certe forniture, quando
(con Russo avevi fatto non so che).
Ma allora fosti assolto dalla corte;
era quello il segnale che dovevi
lasciar certe amicizie e certi affari,
ora io non sarei qui a difenderti
da quel cattivo che era il tu di prima.

Padre, se anche tu non fossi il mio
Padre, se anche fossi un uomo estraneo,
fra tutti quanti che mi attaccan tanto
ora da te, non mi difenderei.
Carlo Chionne

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