Ricordo di una biblioteca

I recenti problemi del sistema bibliotecario e museale cittadino mi riportano alla mente un ricordo: la Biblioteca dei Portuali.

Mi piaceva immaginare che fosse la biblioteca della Uss Enterprise. E che altro poteva figurarsi uno come me, fissato marcio con Star Trek? L’impressione, nè più nè meno, era quella di avere a portata di mano tutto lo scibile isole comprese.

Insomma, per me la Portuali, nella mia natìa Livorno, era davvero un luogo magico. Potevi passare ore e ore girando tra gli scaffali, e infine prenderti il libro che più ti interessava. Perchè – ed era il bello – i volumi non stavano dietro vetri con tanto di lucchetto. O magari, come invece accadeva alla biblioteca civica, dovevano essere tirati su con un montacarichi, come da un pozzo di San Patrizio, dopo essere stati scelti guardando delle schede.

Mi sono spesso ritrovato a pensare a come la differenza tra questi due sistemi di gestire una biblioteca faccia anche la differenza nella diffusione della conoscenza. La scaffalatura aperta ha significato per me stimoli culturali che altrimenti, magari, non avrei mai avuto. Tenere i libri nelle segrete non sembra essere altrettanto efficace.

La Biblioteca dei Portuali ha chiuso i battenti diversi anni fa, per pura e semplice mancanza di fondi. Non si è neppure trovato un modo di tenerla in vita con finanziamenti pubblici.

David Di Luca

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